Il laboratorio che si è tenuto mercoledì scorso è stato molto emozionante ed intenso e ci ha consentito di poter sperimentare la possibilità di tradurre le immagini e le emozioni vissute attraverso l’ascolto degli elementi e dei suoni della natura, utilizzando quindi un canale espressivo e comunicativo diverso da quelli più consueti.

Un'esperienza di profondo contatto con il proprio ritmo, la propria memoria musicale e le emozioni emerse che poi, grazie alla guida di Francesca, ognuno ha potuto rappresentare liberamente utilizzando linguaggio e vibrazioni sonore.

Il laboratorio è stato suddiviso in due parti.

Nella prima parte Francesca, dopo avere richiesto ad ognuno di munirsi di un foglio e di matite e/o pastelli, ha chiesto di restare in ascolto di ciò che ci avrebbe raccontato. Il compito assegnato è stato riprodurre, nella forma preferita, “schizzi emotivi”: tradurre cioè le emozioni che sarebbero via via emerse attraverso colori, parole, immagini, frasi..collegati a canzoni e suoni.

Francesca ci ha condotto nel mondo della Natura, animato dagli elementi sonori di ciascun elemento e dal loro ritmo musicale: i suoni prodotti dal Fuoco con la sua forza e potenza, dal Vento con il cambiamento che porta avvicinando o allontanando le nuvole, Nuvole piene di lacrime che scendono giù sulla terra, Terra che richiama la madre, la solidità, le radici. E poi i Fiori, il Sole, l’Arcobaleno e i Gabbiani.

Abbiamo utilizzato forme e colori liberamente, anche non consueti ma aderenti allo stato d’animo ed alle emozioni e suoni emergenti.

Nella seconda parte del laboratorio, la docente ci ha chiesto di indicare l’elemento della Natura che in quel momento ci rappresentava e nel quale potevamo identificarci.

E così siamo diventati Vento, Pioggia, Fuoco, Arcobaleno, Fiori.

Poi a turno, partendo dagli schizzi emotivi che ognuno aveva dinanzi a sé, abbiamo rappresentato, in una forma libera e personalissima, l’elemento prescelto provando a ricercare ed usare il suono come canale espressivo delle emozioni provate.

E' stato molto emozionante assistere e partecipare a rappresentazioni così diverse del Vento e del Fuoco, dell’Arcobaleno e della Pioggia, attraverso suoni tribali e ancestrali oppure canti prima timidi e poi più definiti e aperti, ritmi lenti e dolci, suoni prodotti anche dalle mani e Gabbiani in volo.

Immagini trasformate in suoni associati a memorie di intensi vissuti emotivi.

In chiusura Francesca ci ha chiesto di esprimere, in una sola parola, lo stato d’animo e la sensazione provata.

Gioia, libertà, esplosione, emozione, turbamento sono state le parole utilizzate, insieme alla contentezza di aver potuto esprimere emozioni e sentimenti attraverso il suono e la musica.

La conduttrice ci ha permesso di entrare in contatto con emozioni profonde e memorie sonore in un ritmo sempre più intenso e partecipato, di esprimere e comunicare, attraverso il linguaggio e il canale musicale, stati emotivi e ricordi, di metterci in gioco e lasciarci andare vincendo timidezze e censure, di sentirci un po’ più liberi.

Grazie Francesca Curti Giardina!